martedì 19 ottobre 2010

Nottambuli

Ho scritto sopra un'albero col nero che non moriremo mai più assieme,
almeno assieme.
I finestrini della nostra panchina bagnata sono appannati.
siamo sempre più patetici. Abbiamo sempre meno sonno.
Non ci sono cascate addosso le tegole e siamo andati a sbatterci,
siamo andati a sbatterci siamo andati a sbatterci siamo andati a sbatterci
e ci siamo corsi incontro.
Ho disegnato un cuore spento e una bajour sulla tua scrivania
e sul tuo muro che non me ne andavo.

lunedì 11 ottobre 2010

79 giorni fa.

Non rispondere e non dormire qui. Lo sperma nel lavandino e lo sporco delle mie mani nere. Te ne sei andata anche oggi chiedendomi di raggiungerti, non ci allontaneremo più di così, come le strisce bianche sull'asfalto delle nostre giornate che sono parallele. sono passato da una via alberata con solo la dinamo, a sinistra facevano rave. Forse li fanno ancora. dopo l'apice ora sono legato a una discarica sul fondo di quel lago da mesi. Ho i polmoni pieni d'acqua e il tuo lisozima è come un'idrante.
Canzoni scadenti di anni incandescenti italiani, mentre fumo in terrazzo passano magrebini rumeni ubriachi e fatti con voci campionate da film dei sobborghi laziali di Pasolini. Ora urlano quello che non vorrei dire ma che si urla senza senso 
Ora si lamentano che non servirà mai. Quando la banalità supera la coscienza e la conoscenza si apparta perchè insoddisfatta.  La cultura che opera più come un macellaio che come un chirurgo estetico. Non ti vede nemmeno più e non penso nemmeno più a lui, si beve birra scadente e vino a 3 euro, si vomita notti distratte lune avvelenate noia disagio e Misfits. non siamo sopravvissuti al punk non che non lo abbiamo vissuto, non asciughiamo i nostri Levi's addosso noi che non li abbiamo vissuti ma comprati usati, non lanciamo i sassi dal cavalcavia che vorremmo ci investissero i treni.che vorremmo abitare ovunque ma non qui.