martedì 30 novembre 2010

Con meno paura
In quell'istante in cui stai dormendo e i pensieri scorrono più veloci del solito e il tempo è cauto.
Il sentirsi meglio con certi vestiti bruttissimi. Ti ho pensato e il nostro gioco mi è venuto in faccia, come un diversivo al continuare a rincorrerci e perderci senza ammettere che non ci troviamo mai quando non siamo stesi

martedì 23 novembre 2010

pochissimo

"Accanto all'eros quindi una pulsione di morte. Il loro agire concorde o conflittuale consentiva di spiegare i fenomeni della vita"
Lettera ad un amore amico

Ieri sera ho pensato a quanto vorrei bene ai miei figli e a quanto li odierei.
Ho letto il book di Cattive Abitudini e salvato i numeri di tutti quegli hotel, che magari tornerò a dormire e a farlo in uno di quelli.
05:53 ero appena seduto non so per quale assurdo motivo al bordo del letto che mi sveglio e il mio braccio continua ancora a dormire e lo sbatto contro il muro e non sento niente.
Mi aveva parlato di questa cosa, e gli succede spesso. Lui scrive una nota per fingersi occupato. lui.
Non hai bisogno di parlare e credi che Dio non esista, i tuoi luoghi comuni e i miei eccessivi consumi di tabacco e montenegro.
Non siamo la gioventù bruciata.
Basta.
-silenzio-
Come un fischio simile al più stridente ronzio delle macchine accese e le zanzare che sanno i miei bisogni più di chiunque altro ormai sono morte perilfreddopuravendoaffittatoun'angolo.
Non vedo più le tue lacrime amore amico e non posso più colorare le magliette col tuo eyeliner sputato.
I giudizi sintetici a priori e i pregiudizi.
Alzati da li e smetti di combattere una guerra con le carcasse delle nostre interiorità.
Ketamina.
-silenzio-
Prendere decisioni
Mi accompagni a casa alle 18:30
Non mi sono mai servite le tue ore
Nemmeno le mie.
La sovrapposizione delle nostre ore, delle nostre gambe, dei nostri piedi.
La sovrapposizione delle nostre grafie è una merda, come quella delle nostre facce e piove, piove e piove anche.
Non è un segreto, il capitalismo e il disagio dove vuoi che ci portino?
I postini non trasportano neanche più le parole da me a te.
non abbiamo segni, segni di pace e sovrapposizioni.
Sono in ordine, in parità, in fondo. non di te
mi hai impiccato quando sono riuscito ad addormentarmi.

domenica 21 novembre 2010

Bologna-Londra

è solo un periodo di consapevolezza di tutto tranne che di te
Era tempo che a fatica passava e numeri che a fatica cambiavano sul tuo cruscotto digitale,
la cenere che avevo gettato fuori dal finestrino per la condensa si era appiccicata come gli adesivi al frigorifero e i disegni per la festa del papà quando ero bambino.
Tu e l'aereo per Londra dove andiamo insieme a Brick-Lane e io resto fra Forlì e Ravenna, mi porti una maglietta dei Jesus & Mary Chain e la indosso.
Talmente addormentato e convinto di esserti pagato da solo il biglietto, di aver pagato solo il tuo da essere solo nel vagone che passa da stazioni vuote come un treno merci di te. E non vuoi guidare. Al numero due gli animali da tempo macellati ma sempre trasportati e prima dell'uno tutto il tuo niente che ti spetta tutto il tuo niente che hai scelto di meritare e di rifare il salotto.
è solo un periodo di consapevolezza di tutto tranne che di te
è solo un periodo di consapevolezza di tutto tranne che di te
è solo un periodo di consapevolezza tranne che di te

martedì 16 novembre 2010

affondare, correre con un paracadute legato alla schiena, faticare senza accorgersi di averlo, correre, veloce, fermarsi prendere fiato, accorgersi di quanta strada è dietro di noi.
non preoccuparsi del paracadute, non vederlo, 
godere nel vedersi soffermi e con superbia esserne grati, essere grati alle scarpe.
essere grati a se stessi di aver percorso più di altri. 
volersi calare ancora più in fondo per vederlo, una sfida all'orrido 
masochismo lo chiamano, 
oppure cercare di crepare meglio tutti i giorni 

domenica 7 novembre 2010

Petit

Alzati quando il filo si mischia alla carta del cielo chi è fiero della propria paura si è chiuso nel buio grida evviva la libertà ostinato nell'orrido e assalta i campanili hai stretto le palpebre e sorriso. ti aspetterò altrove intanto salutami, salutami e vaffanculo, vaffanculo funamboli dei lacci di scarpe dai calzini orrendi