martedì 23 novembre 2010

pochissimo

"Accanto all'eros quindi una pulsione di morte. Il loro agire concorde o conflittuale consentiva di spiegare i fenomeni della vita"
Lettera ad un amore amico

Ieri sera ho pensato a quanto vorrei bene ai miei figli e a quanto li odierei.
Ho letto il book di Cattive Abitudini e salvato i numeri di tutti quegli hotel, che magari tornerò a dormire e a farlo in uno di quelli.
05:53 ero appena seduto non so per quale assurdo motivo al bordo del letto che mi sveglio e il mio braccio continua ancora a dormire e lo sbatto contro il muro e non sento niente.
Mi aveva parlato di questa cosa, e gli succede spesso. Lui scrive una nota per fingersi occupato. lui.
Non hai bisogno di parlare e credi che Dio non esista, i tuoi luoghi comuni e i miei eccessivi consumi di tabacco e montenegro.
Non siamo la gioventù bruciata.
Basta.
-silenzio-
Come un fischio simile al più stridente ronzio delle macchine accese e le zanzare che sanno i miei bisogni più di chiunque altro ormai sono morte perilfreddopuravendoaffittatoun'angolo.
Non vedo più le tue lacrime amore amico e non posso più colorare le magliette col tuo eyeliner sputato.
I giudizi sintetici a priori e i pregiudizi.
Alzati da li e smetti di combattere una guerra con le carcasse delle nostre interiorità.
Ketamina.
-silenzio-
Prendere decisioni
Mi accompagni a casa alle 18:30
Non mi sono mai servite le tue ore
Nemmeno le mie.
La sovrapposizione delle nostre ore, delle nostre gambe, dei nostri piedi.
La sovrapposizione delle nostre grafie è una merda, come quella delle nostre facce e piove, piove e piove anche.
Non è un segreto, il capitalismo e il disagio dove vuoi che ci portino?
I postini non trasportano neanche più le parole da me a te.
non abbiamo segni, segni di pace e sovrapposizioni.
Sono in ordine, in parità, in fondo. non di te
mi hai impiccato quando sono riuscito ad addormentarmi.

Nessun commento:

Posta un commento